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Cereali ADAMA Italia

Cereali autunno-vernini, tutto ciò che devi sapere per avere un raccolto sano.

I cereali rappresentano la base dell’alimentazione umana e sono inoltre fondamentali anche per la nutrizione animale. Sono consumati prevalentemente in forma di farine, impastate e cotte in vario modo, ma si possono assumere anche come cariossidi, previa cottura.
Cereali ADAMA Italia

Esistono due grandi famiglie di cereali: i microtermi, conosciuti come cereali vernini, e i macrotermi. La differenza risiede nella temperatura necessaria per il loro sviluppo. 

Grano (tenero e duro), orzo, avena, segale sono microtermi, perché sopravvivono al freddo e possono quindi essere seminati in tardo autunno per essere poi raccolti a inizio estate. 

Mais, riso e sorgo hanno invece bisogno di temperature superiori e pertanto devono essere seminati a primavera per una trebbiatura tra tarda estate e inizio autunno. 

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La diffusione

Scegliamo il grano, e per la precisione il frumento tenero, come punto di riferimento per i cereali vernini, dal momento che i principali problemi che incontra, sul fronte delle infestanti e delle malattie, sono gli stessi degli altri cereali a paglia. 

Parlando di grano, in realtà, intendiamo una intera famiglia di specie, che comprendono i frumenti diploidi (come il Triticum Monococcum, o piccolo farro), i tetraploidi (farro e grano duro) e infine gli esaploidi, di cui fa parte il frumento tenero (Triticum Aestivum). 

Nel complesso, i frumenti sono la principale coltivazione mondiale, con una superficie pari circa alla metà di tutti i seminativi e una produzione che sfiora gli 800 milioni di tonnellate (780 milioni nel 2022, 790 milioni nel 2023, secondo le stime dell’International Grain Council). 

Le ragioni di questa diffusione quasi mondiale sono legate alle proprietà nutritive, per esempio il buon equilibrio tra proteine e carboidrati, e alla notevole adattabilità ai diversi climi, che rendono il grano idoneo per tutti gli ambienti, con esclusione di quelli tropicali. 

Come ogni pianta coltivata, grano e cereali vernini in genere devono tuttavia affrontare anche alcune avversità, che possono causare gravi danni alla quantità o alla qualità del raccolto e che si possono dividere in due famiglie: infestanti e patologie

Le prime, come noto, sono insetti o piante indesiderate, che crescono fianco a fianco delle colture, danneggiandole in diversi modi. Per esempio, sottraendo loro spazio, acqua ed elementi nutritivi o inquinando la granella con i loro semi o, anche, avviluppando le piante e creando problemi durante la raccolta. È il caso di particolari infestanti a sviluppo rampicante, come il convolvolo o l’attaccamani (Galium aparine). 

Le malattie che colpiscono i cereali a paglia sono principalmente virali o fungine. Nel primo caso sono trasmesse dal terreno o tramite vettori e infettano il seme, le radici o la pianta. Fanno parte di questa categoria i virus del mosaico (attivi su orzo e frumento) e i cosiddetti nanismi, tra cui il nanismo giallo dell’orzo (che, a dispetto del nome, colpisce anche i frumenti). Le patologie più diffuse sono tuttavia quelle fungine, causate, come spiega chiaramente il nome, da funghi di varia natura. 

La loro pericolosità è legata non soltanto al calo produttivo e qualitativo, ma anche al rischio che l’infezione possa favorire lo sviluppo di tossine pericolose per la salute umana (sono note come micotossine). L’Italia, grazie al clima caldo e asciutto (si pensi soprattutto al Meridione) riscontra meno problemi rispetto ad alcuni forti produttori di grano, ma il rischio micotossine è comunque presente e da tenere in considerazione a causa dei gravi problemi sanitari che comporta. 

In questo articolo testo racconteremo come affrontare infestanti e malattie fungine con l’aiuto della chimica. Non prima, però, di averle conosciute da vicino. 

 

Troverete dunque informazioni su: 

  • Le principali infestanti del grano
  • Quali funghi infettano i cereali a paglia
  • Andamento delle maggiori malattie fungine
  • Strategie per la riduzione delle infestanti sui cereali
  • Come contrastare le patologie fungine su grano e altri cereali
  • Debellare afidi e cimici rispettando l’ambiente

 

Le principali infestanti del grano

Se volete informazioni accurate e dettagliate su quali sono le infestanti che colpiscono frumento tenero, grano duro, orzo e avena, potete leggere questo approfondimento

Qui di seguito riassumiamo le caratteristiche dei principali gruppi di infestanti dei cereali a paglia.

 Queste ultime appartengono generalmente a due gruppi: graminacee (o più correttamente Poacee) e dicotiledoni, una classe che raggruppa famiglie di piante aventi due cotiledoni (foglioline presenti nelle prime fasi di sviluppo) nel seme.

Distinguere graminacee e dicotiledoni è relativamente semplice: le prime sono monocotiledoni, appartengono alla stessa famiglia del grano e degli altri cereali coltivati e hanno foglie strette, culmo costituito da nodi e internodi e infiorescenze che danno luogo a spighe contenenti le cariossidi (semi). Le infestanti dicotiledoni si individuano facilmente per la larghezza delle foglie e possono appartenere a diverse specie.

Tra le più comuni ricordiamo in primo luogo il notissimo papavero, ma anche la camomilla, lo stoppione (cardo campestre), la correggiola e poi rampicanti come il vilucchio o convolvolo dei campi. Molto ampio anche il panorama delle infestanti graminacee. Comprende, tra le altre, avena (A. sterilis, A. fatua,), loglio, fienarola e agrostide. Alcune di queste piante, peraltro, se inserite in un pascolo producono un buon foraggio per gli animali, ma quando sono presenti in modo massiccio in un campo di cereali sottraggono notevole spazio e nutrimento a questi ultimi e sono quindi considerate infestanti a tutti gli effetti. 

 

Quali funghi infettano i cereali a paglia

Come abbiamo visto, i funghi sono pericolosi nemici della cerealicoltura. Si tratta di organismi che, incapaci di sintetizzare da sé le sostanze nutritive necessarie alla crescita e alla riproduzione, le sottraggono dalla pianta che li ospita, provocando alterazioni che talvolta si trasformano in malattie visibili a occhio nudo o, in altri casi, individuabili soltanto con analisi di laboratorio. 

La pericolosità delle malattie fungine non riguarda soltanto il lato economico, che si concretizza nella perdita di produzione (o di qualità della produzione) che esse provocano. Anche più seri, per le loro conseguenze, gli aspetti sanitari e di sicurezza alimentare: alcuni funghi modificano la composizione organolettica delle cariossidi, rendendole inutilizzabili. 

In altri casi i funghi presenti sui cereali producono tossine molto pericolose per la salute umana e animale, così che l’Unione Europea ha stabilito dei limiti massimi per il loro contenuto nelle derrate alimentari. Infatti è ormai dimostrato che le micotossine rappresentano un serio rischio per la salute umana qualora consumate attraverso cereali o farine contaminate, ma anche in seguito al consumo di carne proveniente da animali che abbiano a loro volta ingerito mangimi contaminati. 

Le principali specie  fungine che minacciano i cereali a paglia sono indubbiamente quelle appartenenti al gruppo della septoriosi (causata da Septoria tritici e Stagonospora nodorum), delle ruggini (gialla, nera, bruna) e dei Fusarium, responsabili dello sviluppo di micotossine come deossinivalenolo (DON), fumonisine, e zearalenone, rispettivamente sospettati di cancerogenicità e alterazione del ciclo degli estrogeni, con rischi di aborto nei casi di contaminazione più gravi. Assai pericolose anche le infezioni da oidio o mal bianco e mal del piede. Sono inoltre da ricordare carie, nerume, carbone e volpatura. Seguendo questo link è possibile trovare una dettagliata descrizione di queste patologie con cenni sui danni alle coltivazioni. 

 

Andamento delle principali malattie fungine

Come abbiamo visto, affinché si sviluppi un’infezione fungina occorre la presenza del patogeno, unita a condizioni ambientali favorevoli. I cambiamenti climatici hanno avuto in questi anni un ruolo non marginale in questo processo, determinando andamenti miti e umidi della stagione primaverile anche nel Sud Italia e favorendo di conseguenza un’estensione delle malattie fungine al di là degli areali settentrionali e centrali, ai quali erano solitamente confinate. 

Per conoscere presenza e andamento delle patologie possono essere d’aiuto, oltre agli studi e ai monitoraggi annuali, le serie storiche, ovvero le informazioni raccolte, anno per anno, da strutture pubbliche, quali la Rete Nazionale del Frumento Tenero, creata nel 1973 dall’allora Istituto Sperimentale di Cerealicoltura e tutt’ora attiva, sotto la guida del Crea, il principale Ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari. 

Le informazioni che riportiamo qui di seguito sono tratte dalla relazione tenuta da Angela Iori e Francesca Nocente, ricercatrici Crea, durante un convegno dedicato ai 50 anni della Rete. Sono interessanti soprattutto in quanto analizzano l’evoluzione recente delle patologie, con informazioni sul relativo aumento o riduzione di aggressività. 

Ruggine gialla. Colpisce tradizionalmente il frumento tenero in ambiente fresco e umido, ma negli ultimi anni ha dimostrato capacità di adattamento a temperature più alte, diffondendosi anche su grano duro e nell’Italia meridionale e insulare. 

Ruggine bruna. Costantemente presente negli areali cerealicoli, durante le ultime stagioni ha colpito in modo intenso le cultivar di grano tenero più sensibili a Puccinia triticina. 

Ruggine Nera. Probabilmente la forma di ruggine più pericolosa, per i danni che provoca alle colture. Dopo essere stata quasi assente per diversi anni, soprattutto a seguito dell’impiego di varietà resistenti, nell’ultimo decennio si è manifestata sulle coltivazioni di grano duro della Sicilia e successivamente anche su grano tenero. 

SeptoriosiPatologia in aumento, in Italia ed Europa, durante gli ultimi anni. 

FusariosiÈ stimata in leggero incremento, soprattutto nell’Italia settentrionale.

Carie. Segnalata negli ultimi anni in Italia Centrale e insulare.

 

Strategie per la riduzione delle infestanti sui cereali

Leggi anche: I vantaggi del diserbo in pre e post emergenza precoce

Dopo aver riassunto le principali minacce alle coltivazioni di cereali a paglia, vediamo com’è possibile contrastarle con l’aiuto della chimica. Iniziamo dalle infestanti, per le quali si rilevano, purtroppo, casi di resistenza ai trattamenti. È il caso di loietto e avena, che resistono agli inibitori di ALS e Accasi. 

Solitamente, sui cereali vernini si effettua un unico trattamento, tra le fasi di accestimento e levata, in modo da eliminare contemporaneamente graminacee e dicotiledoni. 

Le proposte di Adama sono essenzialmente tre. Le riassumiamo di seguito, ma per informazioni più dettagliate è sempre possibile consultare le pagine dedicate ai singoli prodotti, seguendo i link qui presenti. 

Per il diserbo in pre e post emergenza precoce è possibile utilizzare Stopper P, prodotto ad ampio spettro adatto a grano, orzo, segale e triticale. Efficace su papavero, incluse le popolazioni resistenti agli Als e ormonici, è adatto anche a fumaria, stellaria, viola, e alcune graminacee importanti come Alopecurus spp., Poa spp., e parzialmente a Lolium spp. (incluse popolazioni resistenti ad Accase, Fop e Dim).

Se si intende trattare graminacee e dicotiledoni in post emergenza su frumento è invece possibile utilizzare Timeline® Trio, erbicida ad ampio spettro d'azione, efficace nei confronti delle più diffuse infestanti graminacee (Avena spp., Setaria, Lolium spp. e Phalaris spp.), e dicotiledoni (Galium aparine, Sinapis arvensis, Papaver rhoeas, Vicia sativa, Anthemis arvensis, Bifora radians, Capsella bursa-pastoris, Diplotaxis erucoides, Matricharia camomilla, Raphanus raphanistrum e Stellaria media, ecc.). Se applicato tra la terza foglia e l’inizio della levata, risulta estremamente selettivo per tutte le varietà di frumento tenero e duro in commercio.

Per saperne di più su  Timeline® Trio leggi anche: Timeline® Trio: il post emergenza dei cereali contro le infestanti.

Agisce invece sulle sole graminacee Topik® 240 EC, particolarmente efficace nei confronti di avena, falaride, poa e alopecoro. Infine, per il solo controllo delle dicotiledoni in post-emergenza, Adama ha due proposte: Elegant® 2 FD, indicato per il contenimento di specie infestanti difficili e di sostituzione (oltre che per popolazioni di papavero e senape resistente agli Als), e Cleave®, con una nuova formulazione ad ampio spettro d'azione per frumento, orzo, avena, segale e triticale, efficace nel controllo di infestanti difficili come Galium aparine.

 

Come contrastare le patologie fungine su grano e altri cereali

Vediamo ora come è possibile, grazie ai prodotti di Adama, contenere lo sviluppo delle patologie fungine che colpiscono i cereali. Ovvero, come abbiamo visto in precedenza, principalmente mal del piede, septoriosi e fusariosi, ruggini e oidio. Una prima soluzione è Cereris®, un fungicida ad azione sistemica e di lunga durata, utilizzabile da fine accestimento a fine fioritura e in grado di proteggere sia la resa sia la qualità del prodotto. 

Leggi anche: Malattie fungine delle piante: quali sono le più dannose per il frumento e i cereali

Altro fungicida ad ampio spettro d’azione a catalogo Adama è Mirador Turbo®. Il prodotto, oltre a proteggere in modo efficace la vegetazione dai principali patogeni fogliari, migliora lo sviluppo della coltura grazie all’azione rinverdente, favorendo l'efficienza fotosintetica delle piante ed il flusso di nutrienti verso la spiga.

Interessante e di nuova formulazione Stavento®, specifico per il controllo del complesso della septoriosi. La formulazione in sospensione concentrata ha lo scopo di assicurare una maggiore adesività e resistenza al dilavamento, oltre che renderla perfettamente miscibile con tutti i fungicidi ed insetticidi autorizzati su frumento, senza alcun rischio di fitotossicità per la coltura.

Ricordiamo infine Tiptor® Ultra, prodotto per il controllo di patologie quali septoria, stagonospora e ruggine bruna, Si tratta inoltre di un formulato particolarmente indicato per la fusariosi della spiga..

 

Debellare afidi e cimici rispettando l’ambiente

Infestanti e funghi non sono i soli problemi che si affrontano in cerealicoltura: anche alcuni insetti possono infatti provocare danni alle colture. Ci riferiamo, in particolare, ad afidi come Rhopalosiphum padi, Sitobion avenae e Metopolophium dirhodume oltre che ad alcune varietà di cimici, in particolare Aelia rostrata ed Eurygaster maura. 

Per il controllo dei fitofagi dei cereali Adama propone Mavrik® Smart e Pirimor® 50. 

Mavrik® Smart è un insetticida a base di tau fluvalinate, caratterizzato da un elevato potere abbattente, buona selettività nei confronti dei pronubi e una ridotta tossicità verso gli  insetti utili. Grazie a tali caratteristiche, Mavrik® Smart è la soluzione ideale per il controllo contemporaneo di afidi e cimici. 

Pirimor® 50, a base di pirimicarb, è invece indicato in modo specifico per il controllo degli afidi. Pirimicarb infatti,  oltre che per contatto ed ingestione, agisce anche in forma di vapore, così ché è in grado di raggiungere ed eliminare eventuali insetti coperti dalla vegetazione. Pirimor, inoltre, possiede un meccanismo di azione unico – il che lo rende indispensabile nella pianificazione dei trattamenti aziendali – poiché riduce al minimo i rischi di sviluppo di popolazioni resistenti agli insetticidi. 

Per un approfondimento su Pirimor® 50 leggi anche: Afidi del frumento: controllali con Pirimor® 50