
Vite e flavescenza dorata: lotta mirata all'insetto vettore

Un grave problema per i viticoltori continua a essere la perdita di piante a causa della flavescenza dorata, un fitoplasma trasmesso dalla cicalina Scaphoideus titanus. Questo insetto, che predilige la vite, è in grado di diffondere il patogeno da piante infette a piante sane, con conseguenze gravi sulla produttività. La malattia si manifesta con ingiallimenti fogliari e sintomi di deperimento, alla cui comparsa è obbligatorio estirpare le piante infette.
Non è possibile intervenire direttamente su flavescenza dorata perché non esistono mezzi di lotta diretta al fitoplasma. È quindi fondamentale controllare in modo tempestivo e mirato il vettore e il tempismo rappresenta un fattore decisivo per il successo della strategia di difesa.
Scaphoideus t. compie un'unica generazione all'anno: le neanidi emergono da fine maggio a inizio luglio, con un picco nella prima decade di giugno. Gli adulti, invece, possono persistere in vigneto fino all'autunno. Pertanto, la fase più critica ricade solitamente tra metà giugno e la prima decade di luglio, quando compaiono le neanidi di terza età, capaci di veicolare la malattia.
Difesa dalla flavescenza dorata: come agire
La lotta alla flavescenza dorata richiede un approccio integrato: eliminazione delle piante infette, monitoraggio continuo dello scafoideo e interventi tempestivi.
Per limitare il più possibile l'infezione delle piante Adama propone Mavrik® Smart, l'insetticida ad ampio spettro a base di tau fluvalinate. Questa sostanza attiva ha buona selettività nei confronti dei pronubi e una ridotta tossicità sugli insetti utili, con un elevato potere abbattente anche a basse dosi.
Infatti, Mavrik® Smart controlla selettivamente gli insetti ad apparato boccale pungente-succhiante tra cui gli afidi, le psille, le cicaline (Scaphoideus titanus, Empoasca vitis ed Erasmoneura vulnerata) e le cimici, su cui agisce sia per contatto diretto che per ingestione.
Il prodotto è compatibile in miscela con i prodotti della linea Adama ed è registrato alla dose massima di 0,3 litri/ettaro con due applicazioni all'anno distanziate di 14 giorni e un intervallo di pre raccolta di 21 giorni.
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