Brevis - Less is More
Brevis® rappresenta una straordinaria innovazione alla pratica del dirado di mele e pere. La formulazione unica del prodotto è stata creata per garantire un utilizzo sicuro sulle pomacee dopo la fioritura, momento fondamentale per la resa produttiva delle piante. Brevis® a differenza di tutti gli altri prodotti diradanti non è un ormone, quindi non va ad alterare i processi ormonali e fisiologici della pianta, inoltre, evita la formazione di frutti deformati o pigmei.
Brevis® è formulato come granuli idrodispersibili (SG) e contiene Calcio in forma di Calcio diformiato, un nutriente chiave per le mele. Brevis® agisce sul processo fotosintetico della pianta, bloccando il trasporto non ciclico degli elettroni nel fotosistema II nei giorni successivi l’applicazione, generalmente per un massimo di 3 settimane, riducendo il trasporto lungo la catena di elettroni fino ad oltre il 60%. Durante questo periodo di stress vengono prodotti meno carboidrati il che, di conseguenza, innesca la cascola naturale dei frutti. Il livello di dirado è correlato alla dose e alle condizioni meteorologiche; tempo nuvoloso e temperature notturne elevate nella settimana prima e dopo l’applicazione possono aumentare l’effetto diradante. Si consiglia pertanto di monitorare le condizioni meteo giornaliere della più vicina capannina meteorologica, da una settimana prima della data prevista per la prima applicazione e valutare il meteo nelle successive 2 settimane, prima di decidere il momento della seconda applicazione. Brevis® è generalmente ben tollerato dalle più comuni varietà di melo e pero. In condizioni sfavorevoli si possono verificare fenomeni sporadici di clorosi o necrosi sui margini fogliari, ma ciò senza compromette in alcun modo la resa finale. In oltre 300 prove condotte in tutto il mondo effettuate con il supporto dei maggiori esperti di dirado, Brevis® si è dimostrato più efficiente rispetto ai migliori standard di mercato. Nel 2014 Brevis® è stato registrato in Italia su melo e pero. Su melo il dosaggio ammesso per ettaro è 1,1 -2,2 kg/ha, fino ad un massimo di 2 applicazioni l’anno. É consigliato effettuare la prima applicazione quando la dimensione media del frutto centrale misura almeno 10 mm ed eventualmente, qualora necessario, è possibile ripetere il trattamento quando la dimensione del frutto centrale è di 12-14 mm e non oltre i 16 mm. La seconda applicazione può essere effettuata non prima di 5-10 giorni dopo la prima applicazione. Su pero si consiglia una dose di 1,1 kg/ha quando la dimensione media del frutto centrale è di 12 mm. L’applicazione è raccomandata solo sulla varietà Conference, effettuando una sola applicazione all’anno.
Il dirado del melo è una delle più importanti pratiche colturali in considerazione del suo impatto economico legato alla stabilizzazione della produzione di frutti, alla qualità e al calibro richiesti dal mercato. Un dirado efficiente permette di garantire un buon ritorno a fiore per l’anno successivo evitando l’alternanza di produzione, inevitabile in casi di forti allegagioni e tardivi e consistenti interventi correttivi di dirado manuale. Un quantitativo eccessivo di frutti nella fase di allegagione significa infatti un numero elevato di semi, veri responsabili dell’alternanza in quanto producono gibberelline che stimolano la crescita inibendo la differenziazione a fiore delle gemme. Grazie al dirado è inoltre possibile produrre mele di qualità, con un calibro e una colorazione adeguata a seconda delle varietà, in modo di massimizzare i redditi, e ridurre la merce da destinare alle lavorazioni industriali la quale fornisce introiti minori per i melicoltori. Il dirado può essere schematizzato in 4 fasi: durante la fioritura (1); sui frutticini dopo l’allegagione (2) e successivamente dopo la cascola naturale di giugno (3). Nelle settimane prima della raccolta i coltivatori preferiscono effettuare un dirado manuale per rimuovere i frutti malformati o malati (4).
Attualmente in commercio si trovano prodotti che vengono distribuiti con le classiche applicazioni fiorali: tra queste Tiosolfato di ammonio, Etefon e Naftilacetamide, e altri destinati a un impiego su frutticini delle dimensione comprese tra i 10 e 14 mm come Benziladenina e Acido naftilacetico.
Naftilacetamide (NAD)
I diversi fitormoni a base di Naftilacetamide (NAD) appartengono alla classe degli analoghi sintetici delle Auxine. Il loro effetto diradante, generalmente medio ma precoce, è causato dall’interferenza nel trasporto di assimilati dai germogli ai frutticini appena allegati che causa la morte dei semi e, di conseguenza la caduta anticipata di una parte dei frutti. Il loro impiego è comunemente consigliato dalla fase di caduta petali sino alla dimensione dei frutticini centrali di 5-7 mm con temperature superiori ai 12 °C e condizioni di elevata umidità. Un impiego più tardivo potrebbe al contrario aumentare l’allegagione. Differenti guide tecniche ne sconsigliano l’applicazione su varietà Red Delicious, Fuji e Breaburn mentre su Gala viene suggerito di evitare l’applicazione su impianti giovani e dosaggi elevati che potrebbero causare la formazione di frutti pigmei.
ETEFON
In seguito all’applicazione di questo prodotto e alla sua degradazione si libera nella pianta il fitormone gassoso etilene. L’etilene, in interazione con l’auxina, porta all’attivazione del tessuto di separazione. Tale processo è influenzato dalle temperature (se ne consiglia l’applicazione esclusivamente con valori termici di 12-25 °C), dalla sensibilità del tessuto e dalle diverse varietà. A causa di queste variabili il grado di efficacia diradante può essere variabile. Per un’azione diradante maggiore vengono generalmente consigliate applicazioni nella fase tra mazzetti divaricati e inizio fioritura principalmente su Red Delicious e Fuji, in presenza di fioriture copiose e a causa della scarsità di prodotti impiegabili su queste varietà. In questa fase però i tecnici segnalano che il diradamento di frutti centrali e di interi mazzetti potrebbe essere eccessivo. Per effetti diradanti più limitati e su altre varietà viene consigliato nella fase di caduta petali. Etefon può essere impiegato eventualmente anche nella fase compresa tra frutticini di 20-22 mm. É segnalato che nei frutteti caratterizzati da scarsa vigoria, l’impiego di Etefon potrebbe inibire lo sviluppo delle piante.
Tiosolfato di ammonio (ATS)
Questi prodotti, che appartengono alla categoria dei concimi fogliari, sono sali contenenti azoto e zolfo, caratterizzati da un meccanismo di azione basato sull’azione fitotossica nei confronti dei fiori non ancora fecondati che ne causa rinsecchimento. Vengono generalmente applicati 1-2 volte in fioritura e le temperature indicate come ideali sono di 18-22 °C. Il momento ottimale di utilizzo è ritenuto coincidere con la caduta petali del fiore centrale. É segnalato che condizioni di elevata umidità possono influire negativamente sull’azione del prodotto mentre, applicazioni su foglia bagnata o in prossimità di piogge possono causare ustioni fogliari. Se ne sconsiglia l’utilizzo sotto i 15 °C. Red Delicious, Fuji e Braeburn sono indicate tra la le varietà in cui è suggerito il loro utilizzo per l’impossibilità di usare NAD.
Benziladenina (6BA)
I prodotti appartenenti a questa categoria sono citochinine di sintesi, fitormoni che intervengono in diversi processi metabolici della pianta. Un incremento di 6BA dovrebbe avere come conseguenza quella di promuovere nei frutticini di melo la produzione endogena di etilene. Queste modifiche nel metabolismo della pianta provocano un aumento della cascola naturale.
Questo tipo di prodotti sono generalmente applicati 1-2 volte su frutticini con calibro di 10-14 mm a seconda della necessità. É segnalato che un loro utilizzo ai diametri più elevati può causare la formazione di frutti pigmei specialmente su varietà Red Delicious e Fuji. I prodotti a base di 6BA sono spesso miscelati, per la maggior parte delle varietà, a formulati contenenti NAA con il fine di ottenere un’azione più marcata. Le diverse guide tecniche riportano come condizioni ideali di impiego temperature comprese tra i 18 e 25 °C e umidità dell’aria superiore al 50%; temperature più basse solitamente ne minimizzano l’azione.
Le citochinine inoltre, stimolando la divisione cellulare, possono favorire un incremento di pezzatura.
Acido naftilacetico (NAA)
Questo fitoregolatore auxinico viene principalmente impiegato per aumentare l’efficacia diradante di benziladenina. L’effetto diradante di NAA avviene grazie all’interferenza sul trasporto degli assimilati dai germogli ai frutticini appena allegati, con conseguente morte dei semi e caduta anticipata di parte dei frutti.
É segnalato che a dosaggi elevati questi prodotti possono causare uno shock nello sviluppo e la formazione di frutti pigmei. I trattamenti sono solitamente eseguiti nel periodo in cui i frutticini hanno raggiunto un diametro medio di 10-15 mm. Le diverse guide tecniche riportano come condizioni ideali di impiego temperature comprese tra i 15 e 20 °C, consigliando di ridurre le dosi con temperature superiori a 20 °C.
Dirado manuale
Qualora il dirado chimico fornisse risultati adeguati, le operazioni di dirado manuale sarebbero una pratica necessaria solo a perfezionare la carica delle piante e a eliminare qualche frutto eventualmente segnato da patologie fungine, rosure di insetti e danni di diverso tipo. Nel caso di utilizzo di prodotti che possono avere la controindicazione di deformare qualche mela, anche queste ultime devono essere eliminate a mano. Questa operazione dovrebbe occupare solo qualche ora di dirado manuale per ettaro da effettuare nelle settimane precedenti la raccolta. Nella maggioranza dei casi tuttavia l‘azione diradante dei diversi prodotti impiegati, anche se usati in strategia, non è in grado di garantire un‘azione sufficiente. In seguito alla fisiologica “cascola di giugno”, i melicoltori si trovano quindi costretti ad intervenire con un importante dirado manuale che nei casi più estremi può richiedere sino a 300 ore ettaro.
Perché è importante diradare i frutti e quali sono i vantaggi di un dirado efficace?
Il dirado del melo è una delle più importanti pratiche colturali in considerazione del suo impatto economico legato alla stabilizzazione della produzione di frutti, alla qualità e al calibro richiesti dal mercato.
Un dirado efficiente permette di garantire un buon ritorno a fiore per l’anno successivo evitando l’alternanza di produzione, inevitabile in caso di forti allegagioni e tardivi e consistenti interventi correttivi di dirado manuale. Un quantitativo eccessivo di frutti nella fase di allegagione significa infatti un numero elevato di semi, veri responsabili dell’alternanza in quanto producono gibberelline che stimolano la crescita inibendo la differenziazione a fiore delle gemme.
Grazie al dirado è inoltre possibile produrre mele di qualità, con un calibro ed una colorazione adeguata a seconda delle varietà, in modo da massimizzare i redditi e ridurre la merce da destinare alle lavorazioni industriali la quale fornisce introiti minori per i melicoltori.
Cos’è Brevis®?
Brevis® è un prodotto con una nuova e speciale formulazione per ottenere un dirado di qualità nei confronti di melo e pero. Può essere utilizzato in modo sicuro dopo l’allegagione dei frutticini. Brevis® semplifica la pratica del dirado anche nei confronti di varietà difficili da diradare e nelle diverse condizioni ambientali.
Come lavora Brevis®?
BREVIS® agisce sulla fotosintesi della pianta, inducendola ad una cascola dei frutti in eccesso, incrementando qualità e quantità della produzione. BREVIS® blocca il trasporto non ciclico degli elettroni nel fotosistema II, infatti nei giorni successivi all’applicazione, BREVIS® agisce sull’apparato fotosintetico riducendone il trasporto lungo la catena anche oltre il 60%. Durante questo temporaneo periodo di stress (generalmente per un massimo di 3 settimane), l’intercettazione della luce viene disturbata riducendo la produzione di carboidrati e generando competizione per i fotosintetati tra germogli e frutti. La conseguenza è la cascola dei frutticini laterali in eccesso mentre il frutto centrale (il fiore più grande del corimbo) viene preservato sulla pianta migliorandone la qualità.
Quali sono le origini di Brevis®?
Il progetto Brevis® nasce dall’attività dei ricercatori del Fruit Research Station di Jork (Germania) negli anni 2002-2005: i ricercatori tedeschi lavorano sul principio secondo il quale l’abscissione, ovvero la cascola dei frutti, può essere stimolata riducendo la disponibilità dei fotosintetati nella pianta.
I risultati ottenuti dal Fruit Research Station di Jork sono estremamente positivi: l’efficacia di Brevis risulta essere superiore a quella di tutti i diradanti con cui è comparato, incluso Carbaryl. I dati sono riassunti in una tesi di dottorato di ricerca presentata all’Università di Amburgo (Germania) nel 2005.
Il coinvolgimento di Adama inizia nel 2007, investendo le risorse necessarie e grazie alle competenze ed all’esperienza maturata come leader di mercato nel settore della protezione delle piante, Adama migliora ulteriormente la formulazione, attraverso un’intensa attività di sperimentazione su numerose cultivar coltivate nei diversi Paesi dove la coltivazione di melo e pero è diffusa. Questo permette anche di testare Brevis® nelle più diverse condizioni agronomiche e climatiche, in tutta Europa, Italia compresa.
Cosa significa il nome Brevis®?
Brevis® in latino significa “corto, breve”; tale nome è stato scelto appositamente per evocare la limitata durata dell’attività di Brevis®, massimo 3 settimane, ed il breve periodo di carenza, due caratteristiche fondamentali del prodotto.
Quali sono le performance di Brevis® rispetto agli standard di mercato?
In oltre 300 prove condotte in tutto il mondo effettuate con il supporto dei maggiori esperti di dirado, Brevis® si è dimostrato più efficiente rispetto ai migliori standard di mercato.
Brevis® ha manifestato elevata efficacia diradante su tutte le varietà, comprese quelle di difficile dirado come le Fuji, in pianura ed in meleti di montagna, dimostrandosi un valido partner per l’agricoltore.
Cosa rende unico Brevis®?
Brevis® offre un'impareggiabile combinazione di efficacia, selettività e vantaggi qualitativi per il produttore. Brevis® differisce dai prodotti comunemente utilizzati per il dirado che si basano sull’attività ormonale della pianta. Brevis® ha un ottimo profilo tossicologico e non lascia residui sui frutti alla raccolta.
Quando e dove è registrato Brevis®?
Nel 2014 Brevis® è stato registrato nel sud Europa con procedura zonale. Allo stato attuale Brevis® risulta autorizzato in: Spagna, Portogallo, Francia, Svizzera, Inghilterra, Belgio, Paesi Bassi, Polonia, Austria, Slovenia, Grecia, Macedonia, Albania e Serbia. Una registrazione internazionale è in attesa in Sud Africa, Giappone, Cile, Argentina, U.S.A., Australia e Nuova Zelanda.
Quanto è sicuro Brevis®?
BREVIS® possiede un eccellente profilo tossicologico ed ecotossicologico, è sicuro nei confronti degli insetti utili ed è adatto nei programmi di lotta integrata.
Come si applica Brevis®?
Brevis® si caratterizza per l’elevata solubilità e il veloce assorbimento nella pianta (già dopo 2 ore dall’applicazione il prodotto viene assimilato nel tessuto vegetale). Per questi motivi è importante trattare con attrezzature irroratrici adeguate utilizzando volumi di acqua sufficienti ad assicurare un’adeguata copertura dei frutti e delle foglie, evitando un eccessivo gocciolamento e rispettando le dosi ad ettaro indicate (in ogni caso utilizzare volumi d’acqua compresi tra 1000 e 1500 l/ha).
Si ricorda inoltre che le cime risultano spesso essere la parte più impegnativa da diradare a causa della maggiore radiazione solare percepita, di un maggiore diametro dei frutticini e una difficoltosa copertura da parte dei prodotti diradanti. La parte basale delle piante, per i motivi opposti è più facile da diradare.
Quali sono le dosi consigliate per melo e pero?
Allo stato attuale BREVIS® è registrato su pomacee.
Su melo, la dose autorizzata è 1,1-2,2 kg/ha, quando la dimensione media del frutto centrale misura almeno 10 mm. Qualora necessario, per aumentare l’effetto diradante, è possibile ripetere il trattamento a dimensione del frutto centrale di 12-14 mm e non oltre i 16 mm.
La seconda applicazione può essere effettuata non prima di 5-10 giorni dopo la prima applicazione.
Valutare una seconda applicazione localizzata solo su varietà dal dirado difficoltoso e in condizioni collinari e montane. Impianti con forte allegagione possono necessitare di un secondo trattamento, come anche impianti noti per la difficoltà di dirado.
Si sconsiglia l'impiego di BREVIS® su varietà Jeromine.
Su pero, la dose autorizzata è 1,1 kg/ha, quando la dimensione media del frutto centrale è di 12 mm. Si consiglia di limitare i trattamenti alla varietà Conference e di non effettuare una seconda applicazione. In frutteti caratterizzati da crescita vigorosa, con un numero elevato di succhioni, è consigliabile ridurre la dose. L’azione di BREVIS® infatti, potrebbe essere maggiore a causa di una più elevata competizione per i fotosintetati tra la vegetazione ed i frutticini.
Piante vecchie e meno vigorose e piante con una crescita vegetativa ridotta potrebbero richiedere dosaggi più elevati.
Si raccomanda di non utilizzare BREVIS® su meleti con meno di 4 anni e su impianti di pere con meno di 7 anni.
E’ possibile applicare Brevis® in strategia con altri prodotti?
Si sconsiglia l’utilizzo di BREVIS® in miscela o in strategia con altri prodotti diradanti, oli estivi e coadiuvanti. Alcuni prodotti a base di olio (come ad esempio Fontelis) e formulazioni EC utilizzati in prossimità di BREVIS®, potrebbero aumentarne l’effetto.
Brevis® può determinare sovra dirado?
In situazioni di stress (gravi danni causati da vento, siccità o altri fattori) l’effetto di BREVIS® potrebbe essere maggiore. È importante dunque valutare la necessità di utilizzo del prodotto, i dosaggi e l’epoca di intervento.
Dosi di applicazione singole o ripetute possono causare sovra dirado anche senza superare i dosaggi massimi in etichetta. L’etichetta riporta un range tale da soddisfare tutte le condizioni operative, la dose va quindi calibrata alle specifiche esigenze dell’impianto.
Al fine di ottenere il risultato desiderato, si suggerisce di seguire i consigli di tecnici esperti in dirado in merito al dosaggio da utilizzare. Varietà e Cloni rispondono in modo differente all’azione dei prodotti diradanti e non tutte sono state testate individualmente.
Le reti antigrandine possono influenzare l’efficacia del trattamento?
L’utilizzo di reti antigrandine può aumentare l’efficacia di BREVIS® a seguito di una parziale riduzione della radiazione solare disponibile per le piante.
L’orientamento dell’impianto (disposizione dei filari ed esposizione alla radiazione solare) influisce sulla modalità di applicazione di Brevis®?
Si, eventuali lati in ombra all’interno del frutteto risultano più sensibili al dirado e vanno trattati diversamente.
Quando le condizioni climatiche sono da ritenere idonee per trattare con Brevis®?
Per capire il momento ideale in cui trattare al fine di ottenere una migliore efficacia diradante, si consiglia di monitorare le condizioni meteo giornaliere della più vicina capannina meteorologica, da una settimana prima della data prevista per la prima applicazione e valutare il meteo nelle successive 2 settimane, prima di decidere il momento della seconda applicazione.
Condizioni di tempo nuvoloso e temperature notturne elevate nella settimana prima e dopo l’applicazione possono aumentare l’effetto diradante.
Si raccomanda di applicare BREVIS® con temperature diurne superiori ai 10° C e mai a temperature oltre i 25°C. Non applicare BREVIS® entro 5 giorni da una gelata o quando una gelata è attesa.
E’ possibile diserbare in prossimità dei trattamenti con Brevis®?
E’ sconsigliato utilizzare erbicidi volatili nella settimana precedente e seguente l’applicazione di BREVIS® in quanto possono causare clorosi fogliari.