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Afidi del frumento

Quando compaiono e come riconoscerli
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Il frumento è soggetto agli attacchi di diverse specie di afidi, piccoli parassiti molto prolifici che producono sia danni diretti (cali di resa) che danni indiretti (trasmissione di virosi). Questi insetti vanno gestiti riducendo le fonti d’infestazione presenti nel campo o nelle aree circostanti e intervenendo con aficidi specifici con alto potere abbattente e senza effetti negativi sui nemici naturali di questi parassiti, come Pirimor 50 di Adama.

 

Tante sono le specie di afidi che possono attaccare il frumento ed altri cereali a paglia, con conseguenti danni sul risultato produttivo.

I cereali sono suscettibili agli attacchi di questi insetti in autunno, ma soprattutto dalla tarda primavera.

  • Il cereale attaccato precocemente può mostrare un ritardo produttivo, ma anche una peggiore qualità del glutine, una inferiore quantità di amido, fino ad alterazioni fisiologiche della pianta dovute alla reazione tra la pianta e l’insetto. In questa fase, i danni sono maggiori sulle colture a minor grado di accestimento (in questo caso i problemi possono essere maggiori su grano che su orzo).
  • Attacchi durante la fioritura e spigatura sono molto critici perché possono influire sull’allegagione e sulla formazione di spighe povere di semi.
  • Il più elevato impatto sulla resa è dato dagli attacchi che riducono la superficie dell’ultima foglia e la traslocazione di assimilati alle cariossidi.

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Perché gli afidi sono dannosi per il grano?

Gli afidi sono insetti minuscoli che tuttavia possono rapidamente proliferare sul grano e su altri cereali, causando danni diretti e indiretti sulla coltura e sulla resa alla raccolta.

  • I danni diretti consistono nella sottrazione di linfa a causa delle punture e si manifestano con ingiallimenti e cali produttivi che possono arrivare in casi molto gravi anche al 30% della produzione. 
  • I danni indiretti consistono nella produzione di melata con conseguente comparsa di fumaggini, ma soprattutto nella trasmissione di virosi (es. nanismo giallo dell’orzo = Barley yellow dwarf virus).

     

I principali afidi che attaccano la pianta di grano e i danni prodotti

 

Gli afidi che infestano l’apparato aereo del frumento e di altri cereali a paglia appartengono a tante specie diverse, di cui le più rilevanti sono:

  • Sitobion avenae o Afidone delle graminacee
  • Rhopalosiphum padi o Afide nero dei cereali
  • Schizaphis graminum o Afide del mais
  • Metopolophium dirhodum o Afide verde maggiore della rosa

I primi due sono quelli più comuni e le maggiori popolazioni di afidi si rilevano tra fine fioritura e spigatura.

 

Sitobion avenae o Afidone delle graminacee

 

Piante ospiti

Sebbene l’ospite primario appartenga al genere Rubus (come la comune mora da rovo), questo afide vive e si sviluppa soprattutto sui cereali (frumento, orzo, avena e segale) e su graminacee spontanee.

Caratteristiche utili al riconoscimento

Esistono forme con e senza ali e lunghezza di ca 2-3 mm: l’adulto attero è di colore variabile giallo, verde, rosso, rosso-violaceo; quello alato, di colore rosso o verde.

Danni

È il principale problema in primavera e, in caso di forte infestazione, può provocare una significativa diminuzione del numero di cariossidi per spiga e quindi un forte calo della resa, anche perché questo afide produce molta melata che favorisce la formazione e lo sviluppo della fumaggine.

Infine, va sottolineato che questo parassita è vettore di virus, soprattutto il nanismo giallo dell’orzo (BYDV o JNO).

 

Rhopalosiphum padi o Afide nero dei cereali

 

Piante ospiti

L’ospite primario è il ciliegio a grappoli (Prunus padus), mentre le graminacee spontanee e diversi cereali sono ospiti secondari (maisorzoavena, e frumento), dove l’afide permane dalla tarda primavera all’autunno.

Caratteristiche utili al riconoscimento

L’adulto è attero di forma globulosa e colore verde scuro.

Danni

Le foglie delle graminacee attaccate da R. padi si accartocciano a spirale, ma il problema maggiore che può causare questo afide è la trasmissione di virosi, tra cui soprattutto il nanismo giallo dell’orzo (BYDV o JNO), di cui è il principale vettore.

 

Schizaphis graminum o Afide del mais

 

Piante ospiti

Si sviluppa sia sui cereali (frumento, orzo, avena, segale, riso, mais, sorgo e panico) che su diverse graminacee spontanee.

Caratteristiche utili al riconoscimento

Gli esemplari alati hanno lunghezza di 3 mm e sono di colore verde intenso con fascia dorsale mediana più scura. Le forme attere hanno lunghezza di 1,8-2 mm e sono di tonalità verde con banda mediana longitudinale più scura.

Danni 

Provoca ingiallimenti dei tessuti vegetali con conseguente diminuzione della resa produttiva. S. graminum è inoltre vettore del nanismo giallo dell’orzo (BYDV o JNO).

 

Metopolophium dirhodum o Afide verde maggiore della rosa

 

Piante ospiti

Specie dioica, l'ospitante primario è del genere Rosa (Rosa canina, R. glauca, R. villosa, R. multiflora); la migrazione avviene nei mesi di maggio - giugno sugli ospitanti secondari che sono notoriamente il grano e l'orzo sui quali si moltiplica prima di portarsi sulle foglie del mais.

Caratteristiche utili al riconoscimento

Gli adulti sono molto grandi, di forma ovale, di colorito verde giallastro, con una linea scura ondulata sul dorso. 

Danni

Questo afide è particolarmente frequente su mais dove causa dei danni diretti in caso di pullulazione. È il vettore del Mosaico nanificante del mais (MMV) e del nanismo giallo dell’orzo (BYDV o JNO). 

 

Quale strategia è meglio adottare per controllare gli afidi del frumento?

 

L’approccio migliore da seguire è quello che integra diverse tecniche complementari, ossia la cosiddetta difesa integrata. 

Ove possibile, e tenendo in considerazione l’esperienza maturata negli anni nel tuo appezzamento sul livello di rischio di infestazioni di afidi, adotta le seguenti pratiche, per ridurre le fonti d’infestazione e bloccare tempestivamente l’insediamento degli afidi migrati sul cereale:

  • controlla le erbe infestanti sia sul campo che, se permesso, negli ambienti circostanti la coltura, per minimizzare possibili fonti d’infestazione 
  • monitora i bordi della coltura per intervenire al primo cenno di presenza di afidi 
  • tutela e sfrutta gli antagonisti naturali (predatori, parassitoidi ecc.) che contribuiscono a ridurre le popolazioni di afidi
  • scegli un insetticida che sia specifico e abbia elevato potere abbattente sulle popolazioni di afidi ed elevata selettività nei confronti dei parassiti naturali.

 

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