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Cereali ADAMA

Il diserbo per il controllo delle graminacee infestanti e dicotiledoni

In agricoltura le erbe infestanti sono definite tali in quanto, sviluppandosi nei terreni coltivati, entrano in competizione con le colture agrarie, sottraendo componenti importanti per la crescita come: acqua, luce ed elementi nutritivi.

Competizione nel consumo di acqua: le infestanti sottraggono alla coltura le riserve di umidità del suolo e, in caso di siccità, aumentano i rischi di stress.

Competizione per la luce: la presenza di un alto numero di malerbe sottrae luce alla coltura, riducendo il tasso di crescita, l’altezza delle piante e il diametro dei culmi, con un effetto di indebolimento generale e di maggiore suscettibilità all’allettamento.

Competizione nell’assunzione di elementi nutritivi: sottraendo nutrimento al frumento, le erbe infestanti vanificano gli effetti positivi di un terreno fertile o di un’adeguata concimazione.

Le malerbe, inoltre, sono in grado di adattarsi agli habitat modificati dall’uomo e, se non controllate, possono avere conseguenze nefaste per la coltura in questione.
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L'obiettivo della pratica del diserbo è quello di eliminare o ridurre considerevolmente la presenza di infestanti. Scarica l'infografica per conoscere tutte le tecniche di diserbo in pre-semina, pre-emergenza e post-emergenza.

La loro presenza, infine, può essere d’intralcio nelle operazioni colturali e durante la raccolta, può comportare deprezzamenti qualitativi del raccolto e favorire la diffusione di parassiti dannosi.

Le malerbe o erbe infestanti, appartengono a due grandi famiglie botaniche: graminacee e dicotiledoni

Conoscere le infestanti presenti nel proprio terreno è importante per gestirle in modo adeguato: per imparare a riconoscerle, leggi anche il nostro articolo Erbe infestanti nei cereali: quali sono e come riconoscerle.

 

Le erbe infestanti si dividono in graminacee e dicotiledoni 

Le malerbe o erbe infestanti, appartengono a due grandi famiglie botaniche: graminacee e dicotiledoni

Le graminacee sono una famiglia di piante diffuse in tutto il mondo, a livello globale si contano oltre 60.000 specie. Si tratta di specie annue o perenni, in grado di adattarsi a differenti ambienti e condizioni climatiche.

Nonostante l’importante utilità per l’uomo, molte graminacee sono ritenute dannose a causa delle loro proprietà allergeniche. In agricoltura, la presenza di specie infestanti graminacee nelle coltivazioni cerealicole può causare ingenti danni alle colture.

Esse, infatti, possono contribuire all’allettamento dei cereali, hanno un forte impatto sulla resa e possono produrre sostanze allelopatiche che sono tossiche e inibiscono lo sviluppo di piante concorrenti.

Tutti questi fattori hanno portato gli agricoltori a prevenire o controllare la formazione di infestanti graminacee, al fine di limitare la rovina del raccolto e di ottimizzare il reddito

Le infestanti dicotiledoni sono anche dette “infestanti a foglia larga”. Sono particolarmente dannose per il frumento, perché sottraggono spazio vitale e nutrienti utili per la crescita.

Come altri tipi di malerbe, anche le infestanti dicotiledoni non rivestono nessuna funzione utile per le produzioni agricole e la loro presenza può comportare ingenti danni produttivi.

 

Evoluzione della flora infestante

Negli ultimi anni, complice anche il momento di crisi della cerealicoltura italiana, il panorama

floristico delle specie infestanti è stato interessato (e continua tuttora ad esserlo) da continue evoluzioni che hanno portato all’insediamento di specie resistenti e allo sviluppo della cosiddetta flora di sostituzione.

 

I malerbologi, che monitorano periodicamente l’evoluzione della flora infestante nei comprensori cerealicoli italiani, segnalano:

  • Incrementi di Lolium e Avena sterilis resistenti al Sud e al Centro-Nord, a causa della loro elevata rusticità e capacità di adattamento. 
  • Maggiori infestazioni di Bromus soprattutto nelle semine su sodo e minime lavorazioni.
  • Per quanto concerne le dicotiledoni, annuali e biennali, si confermano ampiamente diffuse

    le crucifere e le composite, compreso Cirsium vulgareSylibum marianum e altri cardi selvatici. Al Sud, sono in aumento le infestazioni di Chrysantemum segetum e Centaurea

    napifolia.
  • Tra le altre specie, ampiamente diffuse restano: Papaver spp., Veronica spp., Fumaria

    officinalisGalium aparine e Viola arvensis
  • Aumento di casi di ridotta sensibilità di graminacee come Lolium spp. e Avena sterilis agli erbicidi ACCasi e ALS e di dicotiledoni come Papaver spp. e Sinapis arvensis alle solfoniluree.

 

Come difendersi dalle piante infestanti? 

Per prevenire il danno causato dalle specie infestanti nelle coltivazioni agrarie è senza dubbio indispensabile il riconoscimento del tipo di infestante, in modo da fare interventi efficaci e mirati

In cerealicoltura, le pratiche di diserbo possono essere molteplici, con risultati più o meno efficaci, a seconda del metodo e degli strumenti utilizzati.

 

Il controllo delle erbe infestanti nell’agricoltura integrata 

Per massimizzare la resa con un basso impatto ambientale il sistema agricolo più efficiente e sostenibile è la produzione integrata.

L’agricoltura integrata, o produzione integrata, è un sistema agricolo di produzione sostenibile, in quanto prevede l’uso coordinato e razionale di tutti i fattori della produzione allo scopo di ridurre al minimo il ricorso a mezzi tecnici che hanno un impatto sull’ambiente o sulla salute dei consumatori.

In particolare, il concetto di agricoltura integrata prevede l’utilizzazione delle risorse naturali nella misura in cui queste sono in grado di surrogare adeguatamente i mezzi tecnici adottati nell’agricoltura convenzionale, e il ricorso a questi ultimi solo quando sono reputati necessari per ottimizzare il compromesso fra le esigenze ambientali e fitosanitarie e le esigenze economiche.

Quali sono allora le tecniche da “mettere in campo” per contenere la diffusione delle specie infestanti?

Partiamo dal presupposto che tutti gli interventi agronomici sono in grado di influenzare lo sviluppo della flora infestante. Pertanto, non è possibile prescindere dalla corretta esecuzione delle operazioni colturali al fine di ridurre la presenza di malerbe.

Per un’adeguata gestione delle infestanti è importante dunque considerare:

  • Scelta della semente - Uno dei cardini del successo della coltivazione è la scelta di semente idonea sia dal punto di vista genetico (varietà) che agronomico (purezza, germinabilità). Buona regola per un'azienda è l’utilizzo di semente certificata. Le varietà vanno scelte sulla base dell'esperienza passata, ma senza trascurare l’introduzione di nuove varietà più promettenti.
  • Scelta varietale - L’utilizzo di varietà a taglia bassa e con basso potere di accestimento favorisce le infestanti rispetto alla coltura.
  • Densità di seme - Semine più fitte possono avere effetti positivi sul contenimento dello sviluppo delle infestanti.
  • Rotazione colturale - Questa è una delle pratiche agronomiche più efficaci per prevenire problemi malerbologici particolarmente gravi. Le colture di cereali posizionate in una corretta rotazione presentano una flora infestante equilibrata, cioè composta da un numero di specie elevato, ma ciascuna costituita da pochi individui. Il controllo di questo tipo di infestazioni, oltre ad essere più agevole, è anche meno costoso.
  • Lavorazioni del terreno - Gli effetti delle lavorazioni sullo sviluppo delle malerbe dipendono essenzialmente dalla profondità, dal tipo di attrezzo utilizzato e dall’epoca nella quale queste vengono effettuate. La riduzione della profondità di lavorazione avvantaggia lo sviluppo delle malerbe i cui semi verrebbero invece devitalizzati dall’interramento.
  • Tecnica della “falsa semina” - È una pratica molto utilizzata in passato e consiste nel preparare il terreno senza che venga effettuata realmente la semina del cereale. Le erbe infestanti, messe nelle condizioni di germinare, vengono eliminate meccanicamente per poi procedere con la semina vera e propria del frumento.
  • Cover cropping -  La semina di colture di copertura, in termini pratici, si realizza mediante l’impianto di una coltura erbacea finalizzata alla protezione del terreno e all’aumento della fertilità dello stesso, più che alla sua produttività.
  • Diserbo chimico - È attualmente la strategia più diffusa di controllo diretto delle malerbe. Viene attuato mediante appositi prodotti erbicidi o diserbanti, in grado di eliminare le infestanti presenti e inibire la germinazione di eventuali semi presenti. 

 

Il diserbo chimico 

L’utilizzo degli erbicidi è una pratica molto utilizzata per prevenire e contrastare la formazione di erbe infestanti nelle coltivazioni agrarie. 

Si tratta di prodotti appositamente sviluppati per il controllo delle malerbe e il loro utilizzo è finalizzato non soltanto ad eliminare le specie infestanti presenti in campo, ma anche a ridurre le possibilità che queste infestino nuovamente i cereali.

Per saperne di più sul diserbo, leggi anche l'articolo Il diserbo del grano e altri cereali a paglia in pre e post emergenza precoce.

 

Come scegliere il prodotto giusto

Conoscere le infestanti e il loro ciclo biologico è il punto di partenza per operare in modo sostenibile, ma è necessario anche conoscere le caratteristiche peculiari dei prodotti fitosanitari al fine di poterli adoperare al meglio per raggiungere i risultati pianificati.

 La scelta del prodotto da utilizzare deve essere fatta tenendo conto del momento di applicazione (pre-emergenza, post-emergenza precoce, post-emergenza), della selettività verso il cereale, delle infestanti presenti in campo (quindi dello spettro d’azione del diserbante) e delle caratteristiche del prodotto (azione disseccante, antigerminello o sistemica).

Ultimo aspetto ma non per importanza quando si effettua un intervento diserbante è la qualità della distribuzione, per il conseguimento di un’ottimale efficacia biologica e di una minimizzazione degli effetti indesiderati sull’ambiente e sull’operatore.

 

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