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Tecnologia 4.0

L'agricoltura del futuro

Nuove tecnologie e soluzioni sostenibili
Tecnologia 4.0

Il futuro dell’agricoltura e l'agricoltura del futuro sono temi molto discussi a livello globale dagli esperti del settore e dalle istituzioni. 

La necessità di nutrire una popolazione mondiale in continua crescita impone un grande sforzo nella ricerca di tecnologie sempre più efficaci per aumentare la produzione, ove possibile le superfici coltivabili, e la produttività delle colture, quindi le rese. 

Allo stesso tempo è cresciuta la consapevolezza del ruolo dell’attività umana nel determinare i cambiamenti climatici e sono stati fissati a livello mondiale ed europeo obiettivi molto sfidanti anche per il mondo agricolo per interrompere o almeno frenare il riscaldamento globale.

Il mondo agricolo potrà rispondere a queste sfide apparentemente contrastanti se, guardando al futuro e alle nuove tecnologie, opererà un cambio di paradigma nel modo di coltivare la terra e produrre alimenti e foraggi.

Per questo oggi parliamo di agricoltura del futuro.

 

Agricoltura del futuro: la sostenibilità come obiettivo

Ma cosa si intende per agricoltura del futuro? Quali sono le nuove tecnologie e soluzioni sostenibili a disposizione degli agricoltori? Scopriamolo insieme.

L'agricoltura del futuro punta a garantire la sostenibilità dell'intero sistema produttivo, minimizzando gli impatti ambientali e sulla produttività, per continuare a fornire prodotti alimentari sicuri e a prezzi accessibili per il consumatore finale. Per raggiungere questo obiettivo, gli agricoltori possono e devono affidarsi sempre di più alle nuove tecnologie.

Questo percorso non è nuovo a chi opera nel settore agricolo italiano, che nel secolo scorso ha individuato e applicato tecniche e mezzi di produzione orientati al miglioramento della sicurezza per gli operatori e alla maggiore tutela dell’agrosistema e dell’ambiente circostante.

Dalla collaborazione tra mondo produttivo, industria dei mezzi tecnici, ricerca e istituzioni si è sviluppata da oltre 50 anni e affermata negli ultimi 30 anni la produzione integrata.

“Per produzione integrata si intende quel sistema di produzione agro-alimentare che utilizza tutti i metodi e mezzi produttivi e di difesa dalle avversità delle produzioni agricole, volti a ridurre al minimo l’uso delle sostanze chimiche di sintesi e a razionalizzare la fertilizzazione, nel rispetto dei principi ecologici, economici e tossicologici”. (da Linee guida Nazionali di produzione integrata, rete Rurale Nazionale-Mipaaf).

Per saperne di più sull’agricoltura integrata, leggi l’articolo Agricoltura integrata: cos'è questa scelta sostenibile

Allora non si parlava espressamente di agricoltura sostenibile, ma di agricoltura più sicura e consapevole.

Oggi il mondo agricolo si può e deve orientare verso quella che gli studiosi definiscono “intensificazione sostenibile”. 

Intensificare in modo sostenibile significa riuscire a combinare un’agricoltura intensiva e produttiva, con alti standard di performances ambientali della pratica agricola stessa, inserendo più conoscenza e tecnologia nel processo produttivo e traendo così vantaggio dai progressi della scienza, della tecnologia e della comunicazione. 

Questo comporta un miglioramento dell’efficienza dell’uso delle risorse, che si può esprimere attraverso il concetto del “produrre di più con meno”. 

 

Vecchie e nuove tecnologie applicate all'agricoltura sostenibile

Molte sono le tecniche e le tecnologie che consentono di “produrre di più con meno”, di  aumentare quindi la produttività e ridurre l'impatto ambientale delle attività agricole.

Pensiamo ad esempio alla tutela del suolo: la fertilità del terreno è un bene preziosissimo per ogni agricoltore.

Se fino a 50 anni fa si pensava che solo un’aratura profonda garantisse una lavorazione del terreno adeguata ad avere le produzioni attese, successivamente la ricerca ha messo in evidenza come questa tecnica agronomica non solo richieda un consumo esagerato di energia, ma incida negativamente sugli equilibri ecologici del suolo, riducendo la fertilità dei terreni.

Oggi, quindi, le tecniche di preparazione dei terreni agricoli prevedono lavorazioni poco profonde o addirittura la minima lavorazione o la semina diretta su terreno sodo, cioè non lavorato.

Questo passaggio non sarebbe stato possibile se la ricerca non si fosse orientata verso lo sviluppo di macchine agricole nuove o più efficienti, varietà di piante più resilienti e prodotti fitosanitari selettivi per il diserbo

Un’altra tecnica che viene dal passato, ora recuperata e in prospettiva crescente, è la rotazione con colture leguminose o con le cosiddette “cover crops”, in grado le prime di aumentare il tenore azotato nel suolo e le seconde di permettere al terreno di “riposare” e reinstaurare gli equilibri ecologici in un periodo limitato dell’anno.

Non meno importante è la salvaguardia della risorsa idrica.

In Europa l’agricoltura è il primo settore per consumo d’acqua, utilizzando circa il 40% del fabbisogno totale annuo.

In Italia il consumo annuo di acqua per l’irrigazione dei campi, le attività forestali e la pesca ammonta mediamente a quasi 15 milioni di metri cubi. Siamo secondi solo alla Spagna, nonostante l’adozione dell’irrigazione a goccia su gran parte degli ettari di vite, frutta e ortaggi.

I maggiori consumi rispetto ad altri Paesi dell’Unione Europea sono giustificati dalla latitudine del nostro paese, che comporta temperature medie più alte e piovosità annuale più bassa, rendendo necessari frequenti interventi irrigui anche su colture estensive come il mais; inoltre, l’Italia ha una vocazione più ortofrutticola rispetto ai Paesi nordici ed ha uno sviluppato allevamento ittico, entrambi ad alto consumo idrico. 

Ma il tema è più ampio e serio: negli ultimi anni gli agricoltori italiani si sono trovati a dover far fronte ad una crescente riduzione della disponibilità idrica in agricoltura, dovuta ai cambiamenti climatici

Diventa quindi fondamentale utilizzare in modo efficiente la risorsa indispensabile per l’irrigazione delle colture e l’innovazione viene in aiuto agli imprenditori agricoli, assistendoli con strumenti innovativi nella valutazione preventiva dell’effettivo fabbisogno idrico delle proprie colture, così da irrigare “solo se e quanto serve”. 

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L’agricoltura di precisione

L’agricoltura di precisione, basata sull’utilizzo di sensori, droni e sistemi informativi geografici, consente di ottimizzare l’impiego di risorse e di intervenire in modo mirato sulle colture. 

Grazie a queste tecnologie, gli agricoltori possono monitorare costantemente lo stato delle colture, individuare tempestivamente eventuali problemi (es. attacchi di insetti nocivi o patologie fungine) o bisogni della coltura (es. acqua o nutrimento) e agire in modo tempestivo per evitare danni alla produzione. 

A dimostrazione di quanto detto, citiamo un rapporto recente elaborato da Consorzi Agrari d’Italia con Ibf Servizi che indica come l’agricoltura di precisione, dalle stazioni meteo ai sensori di umidità del terreno fino ai sistemi basati su IoT (Internet of Things) e IA (intelligenza artificiale), consenta di ridurre fino al 20% i consumi di acqua rispetto ai sistemi di coltivazione tradizionali. 

L’agricoltura di precisione è solo una delle nuove tecnologie applicate all’agricoltura sostenibile. Ve ne sono molte altre che consentono la già citata intensificazione sostenibile, riducendo l’impatto ambientale delle attività agricole e migliorando la produttività.

Tra queste citiamo le biotecnologie di nuova generazione: anche dette TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita), consentono di creare piante più resistenti alle malattie e alle avversità climatiche, razionalizzando gli interventi fitosanitari o irrigui, e contribuendo significativamente al raggiungimento degli obiettivi europei al 2030. 

L’Italia potrebbe essere il primo Paese in Europa a sperimentare in campo le nuove biotecnologie applicate all’agricoltura, che si differenziano dagli OGM perché riproducono, accelerandoli, processi che già avvengono in natura.

 

Creiamo insieme l’agricoltura del futuro

L’intensificazione sostenibile è la scelta obbligata per garantire un futuro al nostro pianeta e alle generazioni future. L'utilizzo di tecnologie innovative, l'adozione di tecniche tradizionali e la valorizzazione delle risorse locali sono gli ingredienti necessari per realizzare questo obiettivo.

Adama ha fatto dell'innovazione e della sostenibilità i propri principi guida: lavoriamo fianco a fianco con gli agricoltori per sviluppare soluzioni efficaci e sostenibili per l'agricoltura del futuro.

Il nostro approccio si basa sulla condivisione del sapere con gli agricoltori, che sono considerati nostri partner a tutti gli effetti. In questo modo, siamo in grado di acquisire una conoscenza diretta delle esigenze dei produttori e delle problematiche che questi affrontano quotidianamente nei campi.

Grazie a questa collaborazione, rispondiamo in maniera mirata alle richieste degli agricoltori con soluzioni che contribuiscono a raggiungere la produttività attesa salvaguardando la sicurezza di operatori e consumatori e la tutela dell’ambiente e della biodiversità.

Inoltre, collaboriamo attivamente con istituzioni e organizzazioni in Italia e a livello globale per promuovere l'agricoltura sostenibile, grazie al nostro impegno in progetti volti a ridurre l'impatto dell’agricoltura sugli agrosistemi, nella promozione di pratiche agricole sostenibili e nella maggiore consapevolezza dei consumatori su questi temi.

Leggi anche: “Innovazione e agricoltura: la promessa di ADAMA per un raccolto di qualità

 

Agricoltura del futuro: un'imperativa necessità non solo per gli agricoltori

Dopo avere tracciato alcune tecnologie che il progresso ha messo e metterà a disposizione di chi opera nel settore agricolo per affrontare le sfide demografiche e climatiche del futuro, non va ignorato il fatto che queste innovazioni possono almeno inizialmente comportare una perdita di reddito per l’agricoltore o costi superiori da sostenere.   

È indubbio che l'agricoltura del futuro debba necessariamente passare attraverso l'adozione di nuove tecnologie e sistemi di coltivazione sostenibili, per ottimizzare la produzione e di ridurre l'impatto ambientale. Tuttavia, per portare sempre più agricoltori ad intraprendere la strada tracciata dall’agricoltura del futuro accanto alle norme servono strategie comunitarie e nazionali, es. la nuova PAC, che li accompagnino con formazione adeguata, obiettivi e tempistiche raggiungibili e sostegni economici per mitigare le possibili perdite e i costi superiori. 

È inoltre necessario rafforzare la comunicazione ai consumatori, per far loro comprendere pienamente il valore del cambiamento operato dai produttori agricoli e influenzare positivamente le loro scelte d’acquisto.

Solo in questo modo sarà possibile garantire la sopravvivenza del settore agricolo e la tutela dell'ambiente per le generazioni future.

 

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