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Quando e come controllare gli insetti del terreno che colpiscono il mais

Quando e come controllare gli insetti del terreno che colpiscono il mais

Gli insetti del mais che colpiscono la coltura nelle prime fasi di crescita, attaccando il seme, le radici o la giovane piantina possono arrecare gravi danni alla coltura, portando alla morte delle piante con perdita di investimento iniziale e conseguente riduzione del potenziale produttivo finale.

Questi fitofagi sono conosciuti sotto il nome di Elateridi, Nottue terricole e Diabrotica. In particolare dove il mais è coltivato in monocoltura, questi fitofagi possono presentare un livello di rischio molto elevato, che rende necessario l’impiego di un geoinsetticida alla semina.

La presenza di questi insetti va sempre attentamente monitorata, partendo da un approccio preventivo, basato sulla storicità, sulle precessioni colturali e il numero di esemplari catturati nelle precedenti annate, per poi decidere se ricorrere a mezzi e tecniche di difesa per contenere e ridurre al minimo le perdite.

Per prevenire i danni da elateridi, diabrotica e nottue terricole, Adama ti propone il geoinsetticida SCHERMO 0.5 G.
Quando e come controllare gli insetti del terreno che colpiscono il mais

Il mais, come molte altre colture, è soggetto all’attacco da parte di insetti del terreno, veri e propri parassiti per le piante, alle quali potrebbero arrecare parecchi danni, riducendo la produzione e, di conseguenza, anche la rendita economica delle stesse.

Quando parliamo di insetti del terreno non consideriamo tutti i possibili insetti dannosi del mais, ma ci riferiamo a insetti che attaccano prima di tutto o esclusivamente le giovani piantine nelle prime fasi di sviluppo. 

Il danno che possono arrecare è facile da prevedere: anomalie nella crescita, se va bene, o morte delle piante, se va male; con conseguente riduzione dell’investimento iniziale con diretta ripercussione sul potenziale produttivo finale.

Negli areali dove il mais non è la coltura prevalente o almeno si attua una regolare rotazione l’entità del problema può variare di anno in anno; altra cosa nelle zone dove il mais è necessariamente coltivato in monocoltura - tipicamente nei comprensori zootecnici – in cui la problematica di alcuni fitofagi terricoli è ormai diffusa e non va assolutamente sottovalutata.

Conoscere il “nemico” rappresenta sicuramente il primo passo verso la lotta contro di esso.

Quali sono i parassiti che colpiscono il mais nelle prime fasi di crescita?

I parassiti del terreno attualmente più dannosi per la pianta di mais appartengono a diverse specie, raggruppabili in tre macrocategorie:

  • Gli Elateridi o ferretti (Agriotes spp)
  • Le Nottue terricole (Agrotis spp)
  • La Diabrotica (Diabrotica virgifera virgifera).

Le larve di tutti questi insetti si nutrono delle giovani piantine.
Gli adulti di Diabrotica si nutrono delle foglie e delle sete delle spighe di mais, ostacolando in tal modo l’impollinazione.

Nottue e ferretti sono parassiti indigeni, cioè presenti da lunga data nelle coltivazioni di mais italiano.
I danni sono prodotti dalle larve, che nel caso delle nottue attaccano prima le giovani foglioline e poi il colletto della plantula, nel caso degli elateridi primariamente le radici.

Le erosioni sulle radici delle giovani piante di mais provocate da questi parassiti possono provocare gravi fallanze in campo e vengono controllate preventivamente a partire dalle zone dove esiste una storia pregressa di attacchi o dove è stata rilevata l'effettiva presenza tramite monitoraggio. Se necessario, contro questi parassiti si effettuano trattamenti alla semina con insetticidi granulari localizzati lungo le file.

La Diabrotica, invece, fa parte delle cosiddette “specie aliene”. Originario delle Americhe, questo fitofago ha fatto la sua prima comparsa in Italia circa venti anni fa. La problematica della Diabrotica esplose in un momento in cui il mais era in espansione e non c’erano nemici naturali del parassita.

Per queste ragioni la Diabrotica ha rappresentato per anni l’insetto più pericoloso per le coltivazioni di mais, sia nella fase radicale che in quella fiorale. Furono attivati monitoraggi e introdotta la lotta obbligatoria sulla quasi totalità dei territori maidicoli, che ancora oggi viene rinnovata nei comprensori ad alto rischio, seppur largamente ridimensionati rispetto ai primi anni dall’arrivo dell’insetto in Italia.

Approfondisci la tua conoscenza su questi fitofagi, il loro ciclo vitale e i fattori predisponenti la loro presenza nel mais. Leggi l’articolo dedicato "Elateridi, diabrotica e nottue i primi nemici del mais"

 

Come difendere il mais dagli insetti terricoli

Per quanto riguarda elateridi e Diabrotica è particolarmente importante il livello di infestazione conseguente alla dimensione della popolazione, in quanto la sola presenza non è sinonimo di danno. 

Purtroppo, è difficile stimare questo dato, i metodi empirici con esche alimentari o trappole possono dare un’indicazione, ma tardiva, considerando le attuali tecniche di coltivazione che prevedono la semina precoce.

Quando si parla di elateridi e Diabrotica risulta quindi necessario un approccio preventivo, basato sulla storicità, sulle precessioni colturali e il numero di esemplari catturati nelle precedenti annate.

Questi fitofagi, in modo particolare la Diabrotica che vive esclusivamente su mais, presentano un livello di rischio particolarmente elevato in ambienti ove la coltura risulta estremamente specializzata e in monosuccessione, in alcuni areali addirittura in monocoltura per mancata pratica dell’avvicendamento colturale. 

In tutti i casi in cui esiste un elevato rischio di infestazione, è indispensabile ricorrere a mezzi e tecniche di difesa per contenere e ridurre al minimo le perdite.

Contro elateridi, nottue e diabrotica scegli Schermo 0.5 G

Per gestire in modo preventivo i fitofagi terricoli del mais, Adama ti propone il proprio geoinsetticida granulare Schermo 0.5 G.

Perché scegliere SCHERMO 0.5 G? Perché fa quello che serve al maiscoltore quando è occupatissimo alla semina: sì risultato atteso, no perdite di tempo. 

Vediamo come:

  • È efficace contro gli insetti terricoli pericolosi dopo la semina: elateridi, nottue terricole e diabrotica
  • Agisce in 3 modi diversi sugli insetti target: direttamente per contatto e ingestione oltre a possedere un’azione di repellenza in fase di vapore. Questa caratteristica consente al prodotto di controllare i fitofagi che vengono in contatto o si nutrono dei granuli presenti accanto ai semi di mais nel terreno, ma anche di raggiungere le porzioni di terreno limitrofe ai granuli, allontanando così gli insetti nocivi dai semi da proteggere.
  • I granuli sono regolari, stabili e resistenti: questa caratteristica riduce i rischi di polvere o eventuali inceppamenti nella seminatrice
  • La densità apparente pari a 0,72 g/cm3 significa che i granuli sono leggeri e permettono una maggiore superficie di contatto fra insetticida e terreno, per massimizzare l’azione anche in fase di vapore
  • È utilizzabile anche su mais dolce 
  • È inserito nei principali Disciplinari di produzione integrata

SCHERMO 0.5 G

Composizione: Teflutrin 0,5% (5 g/kg)

Registrazione:n° 14479 del 26-01-2009

Formulazione: Microgranuli 

Parassiti controllati: Agriotes sp., Agrotis sp., Diabrotica sp. Hylemya sp., Scutigerella immaculata, Tipula sp.

Dose d’impiego autorizzata su mais e mais dolce: 12-15 kg/ha 

Intervallo di sicurezza: non necessario (impiego alla semina)